Secondo gli ultimi dati del GSE, aggiornati a fine 2020, le rinnovabili hanno coperto il 20,4% dei consumi italiani. Si può fare di più? Certamente e, anzi, dobbiamo fare di più alla luce della complicata situazione mondiale, con la guerra che ci impone di trovare alternative alle forniture di gas russo. Ma le rinnovabili possono sostituire il gas russo?
I dati del sulle energie rinnovabili in Italia
Prima di tutto, una considerazione sui dati del Gestore dei Servizi Energetici. I dati sono infatti aggiornati a fine 2020 e, seppur evidenziando un trend di crescita, risultano fortemente influenzati dal periodo di pandemia: “A fronte della sostanziale stabilità dei consumi di energia da FER, infatti, sono notevolmente diminuiti i consumi energetici complessivi del Paese (-10,6%) e in particolare quelli del settore dei trasporti, che hanno registrato una flessione del 23,5% e riduzioni ancora più rilevanti in specifici comparti caratterizzati da bassa incidenza delle FER (in particolare il trasporto aereo)”. Resta comunque promettente la tendenza che vede una crescita della quota dei consumi coperta da FER, con un rialzo rispetto al 2019 (18,2%); crescita che sicuramente l’Italia confida di poter spingere ulteriormente per potersi smarcare il più possibile dalla dipendenza da fonti di energia estere.
E’ possibile coprire i consumi energetici italiani solo con le rinnovabili?
Coprire l’intero fabbisogno energetico soltanto con le rinnovabili è molto complicato, anche perché in Paesi come l’Italia uno degli ostacoli sul cammino delle energie pulite è da sempre la burocrazia e la poca lungimiranza su questo fronte.
Sappiamo che in certi momenti dell’anno è sistematicamente più probabile che il sistema possa affidarsi alle rinnovabili, basti pensare che il 3 aprile in California è stato raggiunto un record assoluto: il 97,6% del fabbisogno è stato coperto da energie pulite. Accade in pochi momenti dell’anno e in molte zone del mondo, ma per periodi molto brevi. In questi casi la vera notizia è che le rinnovabili sono in uno stadio di sviluppo tale da permettere al mondo intero di fissare obiettivi impegnativi per slegarci dalla dipendenza dalle fossili.
Nel caso dell’Italia, secondo il think tank Ecco, grazie al pacchetto europeo “Fit for 55” e spingendo maggiormente su fonti pulite ed efficienza energetica, potremmo effettivamente sostituire in modo strutturale entro il 2025 oltre l’80% del fabbisogno di gas russo con rinnovabili, coprendo la parte restante con le infrastrutture esistenti. Secondo l’analisi però il contributo dell’efficienza energetica non è quantificato nella risposta italiana, pur trattandosi di una componente essenziale della strategia energetica nazionale e componente fondante del pacchetto europeo “Fit for 55”, oltre che voce significativa di costo del bilancio nazionale.
“Stupisce particolarmente nel momento in cui lo sviluppo di efficienza e rinnovabili non prevede tempi più lunghi di realizzazione rispetto all’estensione delle infrastrutture gas”, commentano dal think tank.

Nelle misure indicate ad oggi dal governo, in altre parole, non appare la quantificazione dell’impatto delle misure e direttive di efficienza energetica nazionali ed europee, né quelli dell’ecobonus e del superbonus, né gli obiettivi di riduzione dei consumi, inclusi quelli sull’edilizia pubblica. Ma, sempre secondo l’analisi di Ecco, i contributi di efficienza energetica già al 2025 sarebbero pari al 24% delle importazioni di gas russo e al 60% del risparmio energetico già previsto dal PNIEC al 2030. Una stima che non considera peraltro misure ulteriori come l’attivazione del risparmio immediato, come la riduzione delle temperature dei riscaldamenti e condizionatori e simili.